IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI
(Giannini/Baiocco) 2019
Si aspettano da me tutto, fuorché qualcosa che mi assomigli
In fondo la vita è ripetizione incessante di schemi
Produzione e riproduzione di forme
Abbiamo vagato nella notte e siamo stati consumati dal fuoco
Abitare il mondo era sottomettersi al suo decoro
Era imparare a contare minuziosamente il tempo
Tutto questo sforzo per riuscire a separarsi
Dividersi, smembrarsi
Costruire i margini, stagione dopo stagione
Edificare le parole che li avrebbero resi invalicabili
Renderli sfondo, paesaggio, quadro, cornice
Era il labirinto migliore per trattenere i viaggiatori
Abbiamo vagato nella notte e il fuoco ci consumava
Mentre il giorno ci consegnava al tenero abbraccio dell’evidenza
Il prodigio soverchiante del Progresso
La proliferazione dell’Identico, del Proprio
La dimestichezza con cui provvedevamo al nostro disinnesco
L’abitudine e la legge sempre pronte a disperderci
Eravamo i pezzi di un gioco giocato dal cielo
Ci si divertiva con noi sulla scacchiera dell’Essere
E poi ritornavamo uno a uno nella scatola del Nulla
Di notte abbiamo vagato, dimenticando le responsabilità e le conseguenze.
Abbiamo visto. Fuori del labirinto, il fuoco
Al di sopra di noi non esisteva nulla
Che avessimo potuto considerare desiderabile
Improvvisamente tutto ci è apparso una brillante catastrofe
Dovevamo scoprire come sarebbe stato possibile
Vivere dei domani che fossero degni di un così bell’inizio
L’obbedienza era morta con un battito di ciglia
Finalmente eravamo occupati di bellezze che non sarebbero tornate
Tristi creature allo sbaraglio, vagavamo nella notte
Eravamo stanchi di svegliarci sgomenti, e cercare, brancolando, la vita
Quando Lei era già lì, che si consumava nel fuoco
Di fronte ai nostri occhi cuccioli
Così disperata e così piena di speranza
E’ meglio vedere ciò che si desidera che sperare ciò che si ignora
Ci avevano detto che la storia era finita
Potevamo soltanto gustare la gioia sottile della replica
Potevamo adagiarci sul fondo, e lasciarci cullare dal vento
Abbiamo vagato nella notte, come prede impazienti
Solo per sottrarci alla trappola della consuetudine
Non ci saranno per noi né ritorno, né riconciliazione