QUANTO CREDI SIA GRANDE IL MONDO
(Giannini/Baiocco) 2019
Quanto credi sia grande, il mondo?
Paragonato al mondo intero tutto ciò che vedi qui è un sassolino
Ho cercato di afferrare questa enormità, ma l’ho mollata subito
Mi faceva spavento
Non so nemmeno di cosa ho bisogno
Per comprendere un luogo tanto sconfinato
Mi serve l’intelligenza. Mi serve del tempo
Mi serve la conoscenza
Sono quel che so, quello che conosco. Tutto calore, niente luce
Il niente non esiste. Tutto luce, niente calore
Le strade incanalano il vento
Nuovi simboli scorrono davanti agli occhi
La Grande Messinscena vive, pulsa, inghiotte
Moltiplica, smembra, distrugge, espelle
Puoi mettere fine alla tua vita seduta stante
Puoi pensare di farti da parte, ma i coltelli di questa prigione Sono tutti di plastica
Ciò che conta è la tua versione della verità
La tua chiave. La tua porta
Anche se non c’è nessuna chiave
Anche se non è mai esistita nessuna porta
Il niente non esiste. Il tutto è una finzione
Tutto calore, niente luce
Quanto pensi possa essere grande il mondo?
Sei uno specchio per la coscienza degli altri
Quello che gli altri vedono li disgusta
E danno la colpa allo specchio
Gli altri ti hanno sempre sotto gli occhi
Ma raramente ti guardano
Tu sei una parola nuova, tu sei un segreto
Dietro ogni segreto si cela il timore della scoperta
In principio c’è l’ignoranza. L’ignoranza genera paura
La paura genera l’odio. E l’odio genera violenza
La violenza crea altra violenza, finché l’unica legge
Diventa ciò che viene stabilito dal più forte
Ora sei dentro un segreto
Non avrai né padre né madre. Non varcherai nessun abisso
Sarai una parola ripetuta da altre labbra
Il tuo segreto sarà un principio, ancora, ed ancora, ed ancora
Il tuo corpo sarà il tragitto. L’offesa sarà il racconto
L’occasione sarà blasfema
Tu sei il segreto. La rivelazione. E il ritorno
Te lo sto chiedendo:
mettiti accanto alla finestra e chiudi gli occhi
Non guardare, ancora. Non ancora. Aspetta
Adesso, adesso apri gli occhi. Cosa vedi?
Una selva di tetti soleggiati, superstrade
Cellette per pendolari, pubblicità, cemento
I mucchi di scatole dove gli umani trascorrono il tempo...
Laggiù, sullo sfondo
Il sedimento del cielo sta scivolando in un luogo
Dove tutta la sofferenza contenuta nelle parole “Io sono”
Si dissolve nella pace blu
Ecco. Lo vedi?
Dimmi: lo vedi?
Quello è l’oceano